JONIA ME GENUIT

Franco Battiato

Il progetto:

Con questa mostra si vuole documentare a taglio antologico la straordinaria ecletticità del personaggio Battiato e la capacità di spaziare sempre ad altissimo livello nei vari campi della cultura.



Sala 5: Filmografia e bibliografia




Ho seguito da vicino l’avventura cinematografica di Franco Battiato, da Perduto Amor al film su Händel. Un percorso che  ontinua quello compiuto nel tempo, attraverso la sperimentazione musicale, la pittura, le incursioni nelle filosofie orientali. In particolare, mi sento legata a Niente e come sembra, che ho pubblicato da Bompiani assieme al libro In fondo sono contento di aver fatto la mia conoscenza: è un film “duro”, “rosselliniano”, come ha affermato Enrico Ghezzi. Va oltre il cinema, nel senso che l’obiettivo, come scrive Manlio Sgalambro in una sua nota, non è di guardare le immagini “ma attraverso esse, le Idee”. L’incorruttibilità delle idee: credo sia questa l’essenza della visione del mondo di Battiato e della

sua ostinazione di “credente” senza esserlo. Di credente in un senso più riposto, riassumibile nell’esortazione di un personaggio del film: “Se resisti, fedele al tuo scopo, non sarai mai scosso…”.

 

Battiato è davvero un uomo che ha la forza di un’idea totale, che vuole insomma racchiudere le cose con un solo sguardo. E questa è la grande aspirazione della metafisica e della mistica dei secoli passati. Forse Battiato appartiene a quei tempi, e qui, conficcato in questo mondo che non gli piace, che gli va stretto, lancia segnali d’allarme, denuncia la “diossina intellettuale che sta decretando il Declino e la Caduta dell’Impero dell’essere umano”.

 

Credo che con i suoi film Battiato cerchi il segreto di una ragione cosmica di cui gli esseri umani sono parte, spesso senza saperlo. Parole, musiche, immagini sono perciò non solo strumenti per giungere alla rivelazione di quella ragione, di quel segreto, ma, in parte, il segreto stesso, o un suo simbolo concreto. Battiato ruota intorno a questa ragione universale, come un astro intorno al suo sole. Si tratta di una ricerca, di un viaggio in cui la cura del dettaglio è sovrana, in cui capire è vedere e sentire. La cosa più rischiosa, ma anche la più bella.

 

Elisabetta Sgarbi, maggio 2013