JONIA ME GENUIT

Franco Battiato

Il progetto:

Con questa mostra si vuole documentare a taglio antologico la straordinaria ecletticità del personaggio Battiato e la capacità di spaziare sempre ad altissimo livello nei vari campi della cultura.



Sala 4b: Repertorio classico












Gabriele Mandel

Gilgamesh

 

Il raggio dolce che sale da oriente

libera il bello e incanta se stesso,

nel fine chiarore si dileguano i viola

tenero è il mondo che si affaccia al mio giorno.

E ti riservo un pensiero commosso

mio fantastico campione ardito,

nato da donna e due ritagli d’un dio,

negli occhi di Enkidu la tua fine hai letto;

l’umana sorte nel tempo finito

un destino a cui nessun essere sfugge,

istigò l’infelice furioso viaggio

alla ricerca del segreto altissimo.

Per albe così non hai più impiglio,

le foreste di Cedri colgono l’orme di un altro,

cavaliere in bilico tra sostanze opposte

non riposi né agisci nell’irrealtà analoga

della morte ti liberi sollevando il soffio;

del tuo corpo non resta che antica pietra

di immortale solo una traccia ideale

 

 

 

 

e la coscienza del limite

e la poesia e il mito.

Io ammiro l’opera della ragione

che concerta l’istinto e la passione,

il cuore che educa alla giustizia e al senno

e vela la forma e il mistero del saggio,

anche io contemplo

il mio frammento divino,

l’incline brama della conquista del cielo,

rifletto sul sangue che si corrompe

e mi chiedo l’origine

di questo abbraccio terroso;

ma nel mio ventre tutto riposa

non c’è rivale né insurrezione,

solo il mero e antico messaggio:

“qualunque cosa faccia è vento”.

 

18 giugno 2007