JONIA ME GENUIT

Franco Battiato

Il progetto:

Con questa mostra si vuole documentare a taglio antologico la straordinaria ecletticità del personaggio Battiato e la capacità di spaziare sempre ad altissimo livello nei vari campi della cultura.



Sala 2: La pittura




Compare Socrate influenzò Platone, che influenzò Aristotele, che non fu capito da Avicenna, secondo Averroè, che attaccò Al Ghazali, che influenzò Farid ad din ‘Attar, che attaccò i filosofi greci. Io che sto diventando sabbia del deserto, ringrazio i venti che mi cambiano forma e punto di osservazione, un ideale perseguo, anacronistico e ridicolo: il miglioramento. Una volta, pensavo che la mia totale incapacità nel disegno dipendesse dalla mancanza di una naturale predisposizione, come nel caso di uno stonato che non riesce ad emettere la stessa nota che ha in testa. Col tempo ho scoperto invece che avevo un’idea astratta, archetipa, dell’oggetto che osservavo: quello che mi mancava era la possibilità di coglierlo nella sua esatta forma. Per analizzare praticamente questo genere di chiusura iniziai a dipingere, per pura sfida: questa terapia riabilitativa mi sta privando di quel difetto, pilastro di certa consacrata pittura moderna.

Franco Battiato



Sulle basi di un sereno e attento dialogo con la propria individuale facoltà pittorica, Franco Battiato ha intrapreso un cammino di ricerca che si è progressivamente consolidato in una ben definita pratica artistica.

Questa attività si è venuta ad affiancare a quella più ampiamente nota di musicista, e, dal ’93 ad oggi, ha condotto i suoi quadri ad essere esposti in parecchie mostre personali tra Roma e Catania, Stoccolma, Miami, Firenze e Goteborg.


Le opere figurative prodotte sono circa ottanta, tra tele e tavole dorate. Le tecniche prevalentemente adoperate sono quelle ad olio e mediante uso di terre o pigmenti puri. Le copertine di: “Come un cammello in una grondaia”,“Fleurs”, “Ferro battuto”, sono state realizzate da Battiato. La copertina dell’Opera lirica “Gilgamesh”, sempre realizzata con un’opera di Franco, porta la firma Süphan Barzani che è lo pseudonimo col quale nei primi anni di lavoro Franco Battiato ‘firmava’ i suoi dipinti.